E’ una naturale evoluzione del piano messo in piedi dall’ex ministro Elsa Fornero, ma allarga di molto i possibili fruitori. Perché nelle riforme previste dal governo Renzi per il mondo del lavoro sbarca il Naspi, ossia il sussidio di disoccupazione universale per tutti coloro che perdono il lavoro, compresi i collaboratori a progetto che ad oggi non godono di alcun sostegno.
Il Naspi sarà valido la metà dei mesi lavorati negli ultimi 4 anni per un massimo di due anni, mentre varrà al massimo sei mesi per i lavoratori atipici, visto che comunque dopo l’anno di lavoro il contratto diventi di lavoro subordinato e non una semplice collaborazione. Quanto all’entità del sussidio, dovrebbe aggirarsi attorno ai 1.100-1.200 euro mensili all’inizio del periodo di copertura per poi scendere fino a 700 euro.
Inoltre arriva un decreto legge che fissa in tre anni la durata massima dei contratti di lavoro a tempo determinato, con l’avvertenza che i dipendenti a tempo non superino il 20% dei totali dell’azienda. Inoltre per tre anni i contratti a tempo saranno senza causale per evitare contenziosi e agevolare le assunzioni e non saranno neppure più necessarie le pause tra un contratto e l’altro.
E ancora, dal 1° primo maggio arriva la ‘Garanzia per i Giovani’ voluta dall’Unione Europea per assicurare ai giovani con meno di 25 anni un’offerta valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato, tirocinio o altra misura di formazione, entro 4 mesi dall’uscita dal sistema di istruzione formale o dall’inizio della disoccupazione. Il governo Renzi però ha aumentato la soglia sino a 29 anni destinando risorse complessive per 1,5 miliardi alle agenzie regionali.