Quali sono i settori che hanno programmato assunzioni nel terzo trimestre di quest’anno? Un quesito difficile, soprattutto in tempi di crisi, al quale ha provato a dare una soluzione la ricerca della nota agenzia di servizi Manpower, con risultati decisamente poco incoraggianti in generale, anche se qualche prospettiva esiste.
Il dato generale è quello di un mercato del lavoro sostanzialmente fermo visto che l’83% delle aziende intervistate non ha in programma di effettuare nessuna assunzione tra luglio e settembre, ma al contempo non è prevista nessuna riduzione di personale. Invece c’è un 8% che dovrà necessariamente operare dei licenziamenti (mentre nel primo trimestre erano state il 13%), a fronte di un 7% che invece ha in programma un incremento del proprio organigramma.
Scendendo nel dettaglio, dal mese prossimo in poi il settore maggiormente in crescita sarà anche quello legato più direttamente alla stagione estiva, ossia quello delle ricettività alberghiera e ristorazione, che prevede comunque assunzioni a tempo determinato, quindi stagionali. Dovrebbero andare bene, con un incremento pari all’11%, anche tutte le aziende legate al mondo dei servizi finanziari, mentre ci sarà un numero sostanzialmente stabile nei settori legati ad elettricità, gas e acqua, così come nel pubblico e sociale.
Tra quelli che invece presenteranno un segno negativo sono da segnalare le attività manifatturiere con un – 2%, il commercio (- 9%), trasporti e comunicazioni (- 8%), agricoltura e pesca (- 4%) e ancora costruzioni (- 8%). Il comparto peggiore in assoluto sarà il settore minerario ed estrattivo, con un arretramento di almeno 11 punti percentuali.
Quanto alle zone d’Italia interessate, vista la crescita del settore turistico, le Isole e più in generale le regioni del Sud Italia dovrebbero presentare dati occupazionali in crescita di almeno 4 punti percentuali, contro la flessione dell’8% registrata nel secondo trimestre 2012. Dati postivi anche nel Nord Ovest, in crescita presunta di 4 punti percentuali mentre arretra il Nord Est, con prospettive nette occupazionali pari ad un – 4%. Male anche il Centro, che passa da un dato positivo di almeno 3 punti percentuali tra aprile e giugno ad uno negativo di 5 punti.
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