Ora che la riforma del lavoro voluta dal governo Letta è diventata legge dopo l’approvazione definitiva in Senato ci sono anche cifre e provvedimenti sui quali ragionare. Anzitutto il bilancio complessivo che vedrà un investimento di 794 milioni fino al 2016, per incentivare le stabilizzazioni contrattuali di giovani tra i 18 e i 29 anni.
Un pacchetto complessivo in 12 articoli che prevede alcune riforme importanti che strizzano l’occhio anche al passato. In primis le pause per i rinnovi dei contratti a tempo determinato tornano a 10 e 20 giorni a seconda se la durata del rapporto è inferiore o superiore ai sei mesi, mentre la legge Fornero li aveva allungati fino a 60 e 90 giorni e presso il ministero del Lavoro viene istituita la ‘Struttura di missione’ che dovrà attuare la Youth guarantee (ossia la Garanzia giovani) e favorire la ricollocazione dei cassintegrati, in particolare dei beneficiari di sussidi in deroga. In più entro il 30 settembre la conferenza Stato-Regioni dovrà adottare le linee guida per disciplinare il contratto d’apprendistato professionalizzante, con l’obiettivo di avere una disciplina uniforme in tutta Italia.
Inoltre è previsto il rinvio ad ottobre dell’aumento dell’Iva al 22% ed è stato stanziato un fondo di 3 milioni di euro per il 2013 e 7,6 milioni per il 2014 destinato al sostegno per i tirocini curriculari degli studenti universitari iscritti ai corsi di laurea statale nell’anno accademico 2013/2014. Tirocini formativi potranno essere svolti, in orario extracurriculare, anche dagli studenti delle classi quarte delle scuole superiori, con priorità per quelli degli istituti tecnici e professionali.
Altri 328 milioni, dal 2013 al 2015, sono destinati esclusivamente per interventi al Sud. In particolare, 80 milioni per finanziare l’autoimprenditorialità e l’autoimpiego, altri 80 milioni per il piano d’azione e coesione destinato ai progetti relativi all’infrastruttura sociale e alla valorizzazione dei beni pubblici mentre i restanti 168 milioni serviranno per attivare borse di tirocinio formativo in favore di giovani, tra i 18 e i 29 anni, che non lavorano e non studiano, residenti o domiciliati nelle otto regioni del Sud Italia, isole comprese.
E ancora, la sperimentazione della nuova social card già prevista per Napoli, Bari, Palermo e Catania, viene estesa anche al resto delle regioni meridionali con un finanziamento di 167 milioni per il biennio 2014-2015 e si amplia il periodo di utilizzo del credito d’imposta per nuove assunzioni a tempo indeterminato nel Mezzogiorno. Il credito è utilizzabile entro il 15 maggio 2015, anziché entro il periodo di due anni dalla data di assunzione.
Infine sul lavoro intermittente (ossia quello ‘a chiamata’) viene introdotto un limite di 400 giornate annue di lavoro effettivo nell’arco dei 3 anni solari riferito a ciascun lavoratore con il medesimo datore, anche se questo limite è escluso per i settori del turismo, dei pubblici esercizi e dello spettacolo.