Dalle promesse dei mesi scorsi alla realtà che finalmente si è concretizzata. Ecco perché dal 1° settembre prossimo, grazie all’accordo tra il ministero dell’Istruzione e i sindacati saranno ben 21mila gli insegnanti che entreranno in ruolo in tutta Italia, con percentuali che variano ovviamente variano da regione a regione.
Le nuove assunzioni verranno realizzate per metà grazie alle graduatorie provinciali dei precari e per il restante alle graduatorie degli ultimi concorsi per le cattedre, l’ultimo dei quali però risale al 1999. E a loro dovrebbero anche aggiungersi anche 1.213 nuovi dirigenti scolastici che sono stati ‘aruolati’ con l’ultimo concorso, ma solo in quelle regioni nelle quali la procedura era già stata ultimata.
Andando nel dettaglio, i posti saranno così suddivisi: 1.493 andranno ai maestri di scuola dell’infanzia, 3.718 a quelli di scuola primaria, 8.245 ai professori di scuola media e 5.416 ai colleghi delle scuole superiori. E ancora verranno immessi in ruolo 1.991 docenti di sostegno e 148 educatori presso i convitti nazionali.
Stabilite anche le quote regione per regione: Abruzzo 482 nomine, Basilicata 182, Calabria 915, Campania 2.253, Emilia Romagna 1.608, Friuli 448, Lazio 2.404, Liguria 491, Lombardia 3.158, Marche 569, Molise 117, Piemonte 1.588, Puglia 1.376, Sardegna 546, Sicilia 1.300, Toscana 1.683, Umbria 363, Veneto 1.528. Complessivamente ci saranno quindi 3.718 per la scuola primaria, 1.493 nella scuola dell’infanzia, 8.245 nella scuola secondaria di I grado e 5.416 nella scuola secondaria di II grado.
Resta invece ancora da regolamentare il settore degli Ata, ossia il personale amministrativo, tecnico e ausiliario che al momento è bloccato del decreto per la spending review. In questi caso bisognerà valutare le norme su esuberi e personale inidoneo. Ma in ogni caso si tratta di un primo passo importante, in attesa dell’annunciato nuovo concorso per offrire nuove opportunità di lavoro anche a tutti quelli che si siano laureati da poco.