I conti che riguardano i posti di lavoro in Italia non tornano mai.
Lo dimostra anche la previsione del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro che per i primi tre mesi del 2012 mette sul piatto più uscite di personale che assunzioni.
Le stime infatti parlano di 152mila assunzioni di dipendenti programmate dalle imprese dell’industria e dei servizi tra gennaio e marzo, cifra che di per sé rappresenta un valore di 60mila unità in più rispetto a quelle rilevate per l’ultimo trimestre dello scorso anno. Un numero che però va raffrontato con le uscite di personale dipendente attese nello stesso periodo, pari a 227mila con un saldo negativo di 75.000 posti, equivalenti ad un calo dell’occupazione dipendente nell’industria e nei servizi dello 0,7%.
Per lo più si tratterà di riattivazioni di contratti in scadenza a fine 2011 o di assunzioni in sostituzione di analoghe figure che hanno il loro rapporto di lavoro, in maniera definitiva oppure, come può succedere per le maternità, come sostituzioni. A metterle in pratica saranno oltre 107mila imprese che puntano ad espandere affari e quindi personale grazie soprattutto alla richiesta che proviene dall’estero (in tutto circa 25mila le imprese esportatrici che assumono) oppure ancora alla realizzazione di nuovi prodotti o servizi con circa 32mila imprese che programmano nuove assunzioni.
Andando nel dettaglio, dei 152.000 posti previsti per il primo trimestre del 2012 solo un terzo sarà a tempo indeterminato mentre i contratti a termine saranno più della metà del totale. I neo assunti a tempo indeterminato saranno infatti, secondo le stime, 66.000 (il 34% del totale) mentre per 85.600 unità sono previsti contratti a termine (il 56%). Infine per circa 10.000 unità si profila il contratto di apprendistato.
E ancora, il 66% riguarderà i settore dei servizi mentre il 34% (pari a 51.700 unità) sarà fatto dalle aziende industriali. Tra le aziende che assumono il 44% lo fa per sostituire dipendenti in uscita o per stabilizzare personale che già ha mentre per il 12% le assunzioni riguardano attività stagionali e per il 32% l’assunzione è motivata dal picco di domanda. Poco più di 52mila posti sono esplicitamente dedicati agli Under 30 ma a questi, sempre secondo Unioncamere, se ne potrebbero aggiungere molti altri tra le 60.000 richieste senza limiti di età.
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