C’è un settore economico che è capace di andare anche oltre la crisi tanto da aver aumentato in maniera esponenziale le assunzioni nell’ultimo anno. Infatti i lavoratori dipendenti in agricoltura sono aumentati del 10,1 per cento, ma sono cresciute anche del 4,2 per cento le imprese individuali create da giovani imprenditori del settore Under 30.
La crescita è stata da record al Nord Italia con un 13,7 per cento, ma si è fatta sentire anche al Sud con un aumento del 3,5 per cento mentre le uniche regioni ad aver mostrato una flessione sono quelle del Centro con un saldo negativo del 3,2 per cento. E gli ultimi dati dimostrano che almeno un lavoratore su quattro di quelli nel settore agricolo ha meno di 40 anni, con lavoratori giovani ed immigrati che complessivamente superano quota 100 mila.
Merito anche delle aperture di nuove aziende agricole che hanno superato invece quelle chiuse con un numero complessivo nel secondo trimestre 2012 di 824.516 attività registrate negli elenchi delle Camere di Commercio. Un dato che permette all’agricoltura di far segnare un aumento del Pil pari all’1,1 per cento a fronte di un calo di altro settori come l’industria (-5,8 per cento), le costruzioni (-6,5 per cento) e i servizi (-1,1 per cento).
Ma nel prossimo futuro c’è un altro settore occupazionale che è destinato potenzialmente a crescere in maniera importante. E’ quello dell’edilizia, in particolare per quel che si riferisce alle riqualificazioni energetiche e alla messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati italiani, che potrebbe creare almeno 600 mila nuovi posti di lavoro per i prossimi 10 anni, per un massimo di un milione di nuovi posti.
Tutti dati potenziali che secondo Fillea Cgil e Legambiente sono legati alle abitazioni presenti sul territorio italiano e che nei prossimi anni necessiteranno di lavori per sistemare situazioni di palazzi e case che sono a forte rischio idrogeologico e sismico.