Un vecchio adagio dei tempi passati è solito ripetere che alla fine dei conti il crimine non paga. Viene da chiedersi in questi tempi se l’onestà, la legalità possano invece pagare; possano in un certo senso diventare un lavoro a tutti gli effetti.
Così prendete Giancarlo Caselli, procuratore capo del Tribunale di Torino, Pier Camillo Davigo, Gherardo Colombo e invece di immaginarli nella aule dei tribunali, metteteli nella aule di un master che si svolte presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’ateneo di Pisa.
L’ateneo ha sviluppato e promosso il master con il contributo della rete di enti locali contro le mafie Avviso pubblico e all’associazione fondata da don Luigi Ciotti Libera. Il corso di primo e secondo livello avrà come tema generale l’ “Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione”.
La prima edizione del master, che si sta chiudendo in questi giorni, ha avuto un grande successo, tanto che sono già aperte le iscrizioni per la seconda edizione. L’obiettivo dichiarato degli organizzatori è quello di creare nuove figure professionali che all’interno della amministrazione pubblica o nelle organizzazioni dei servizi, in particolare il terzo settore, siano preparate aggiornate e pronte sull’evoluzione dei nuovi fenomeni criminali e sulle normative anti-mafia e anti-corruzione. Persone che sappiano applicare efficaci interventi di prevenzione che siano di controllo e di contrasto a questi fenomeni. Il master si rivolge anche alle presone che già lavorano in questi campi e vogliano aggiornarsi e specializzarsi nella lotta a una piaga, quella della criminalità organizzata, che colpisce il nostro paese tanto al nord quando al sud..
La prima edizione ha contato circa una ventina di partecipanti, la maggior parte provenienti da sociologia, giurisprudenza, scienze politiche, ma anche psicologia. Tra gli uditore diversi dipenenti pubblici, amministratori e funzionari degli enti locali, alcuni operatori di pubblica sicurezza e anche una giornalista messicana, famosa per le sue inchieste legate alla criminalità.
Di certo è ancora presto per parlare della nascita di una nuova professione, ma sicuramente il futuro per questo tipo di figure è destinato a diventare sempre più centrale nella vita e nel funzionamento delle pubbliche amministrazioni.
Il percoroso di studio, a detta degli organizzatori, vuole coniugare l’impegno e la passione civile , con la pratica e la conoscenza di un sapere concreto, che va dalla storia delle mafie, la riciclaggio. Per chi frequenta il master di secondo livello è previsto anche un modulo professionalizzante sulla gestione di attività legate alla ricerca di bandi, all’elaborazione di progetti e alla raccolta di finanziamenti, mentre tutti gli studenti svolgeranno un tirocinio finale presso enti pubblici, associazioni, tribunali o redazioni di quotidiani.
Le quote di iscrizione sono di 4.000 euro per il master di primo livello e di 4.200 per quello di secondo, ma sono previste almeno nove borse di studio a copertura parziale o completa dei costi. Inoltre per chi lavora e ha difficoltà a spostarsi dalla propria città, da quest’anno sarà attivata una piattaforma per l’apprendimento a distanza.
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