Contratti a termine, sgravi sulle nuove assunzioni, semplificazione dell’apprendistato. Sono sostanzialmente queste le riforme sulle quali starebbe lavorando il governo per arrivare al massimo entro fine mese a norme certe che incentivino il futuro del lavoro in Italia.
Fondamentale sarà rendere più snello per le aziende, soprattutto quelle piccole e medie, poter assumere senza troppi balzelli. Ecco perché dovrebbe entrare in circolo un sistema che incentivi i contratti a tempo indeterminato tagliando decisamente i contributi. Il piano prevede una riduzione del 75% per il primo anno, del 50% per il secondo e del 25% per il terzo sempre che il lavoratore assunto non abbia ancora maturato tre anni di contributi versati al fondo lavoratori dipendenti. Uno sconto ai contributi che interesserà anche i contributi versati alle gestioni separate, tipiche dei co.co.co o dei co.co.pro. Inoltre dovrebbe essere ridotto il prelievo Irpef per alcune tipologie di lavoratori.
Ma ci saranno anche agevolazioni per i contratti a termine, tanto che almeno sino al 31 dicembre 2015 per le assunzioni degli Under 29 spariranno le regole paletti introdotte dalla legge Fornero. Quindi nessun divieto di proroga, niente causale e non ci sarà nemmeno il contributo aggiuntivo dell’1,4%. Sempre sui contratti a termine saranno ridotti gli intervalli da far intercorrere tra la fine di un contratto e l’inizio di quello successivo, riducendoli a 10 o 20 giorni a seconda se siano superiori o meno ai sei mesi. Inoltre il datore di lavoro potrà non motivare il ricorso al contratto a termine (la cosiddetta ‘acasualità’) fino a 18 mesi, ma per gli Under 29 è raddoppiata sino a 36 mesi.
Novità in arrivo anche per l’apprendistato che era uno dei punti di forza della riforma Fornero. In questo caso sarà semplificato ancora di più, sgravando l’obbligo di stabilizzazione al 50% (sarà del 30% fino al 2015) che grava sull’azienda per poter utilizzare nuovi apprendisti. Infine il governo Letta potrebbe chiedere di anticipare i fondi dello Youth Guarantee, garantiti dall’UE ai Paesi con un elevato tasso di disoccupazione: in pratica si garantisce un’offerta di lavoro, apprendistato o tirocinio entro quattro mesi da quando il giovane che presenta domanda abbia lasciato la scuola o sia diventato disoccupato. Non è molto, visto che si parla di 400 milioni di euro, ma intanto potrebbero comunque essere anticipati al 2013.