Il lavoro si prende dove si trova.
Può sembrare quasi lapalissiano, ma oggi ancora più d’un tempo, sono molti gli italiani disposti o costretti ad emigrare oltreconfine per cercare un posto.
Sono ben 15 milioni, almeno stando al rapporto della Fondazione Migrantes che ha raccolto e presentato i dati relativi al 2009.
Praticamente un quarto della popolazione italiana quindi visita Paesi esteri per motivi di lavoro, anche se la stragrande maggioranza di loro conserva la residenza in Italia e per lo più si tratta di transfrontalieri. Infatti secondo quanto è emerso dall’indagine solo il 19,8% di quelli impiegati all’estero è rappresentato da lavoratori stagionali mentre il restante 80,2% ha comunque la sua attività principale in Italia.
Può sembrare scontato, ma chi si sposta lo fa per indirizzarsi in nazioni appena oltre il confine. Come la Svizzera che con i suoi oltre 5 milioni di presenze è decisamente da molto tempo la più accogliente, nonostante le recenti polemiche contro i lavoratori italiani soprattutto in Canton Ticino. A seguire troviamo la Francia che si avvicina ai tre milioni complessivi, la Germania con quasi un milione e mezzo e l’Austria che supera di poco il milione.
Tutte le altre sono decisamente sotto, a cominciare dal Regno Unito che vanta 420mila presenze, la Spagna con 362mila, una new entry come la Slovenia con 309mila. Alle loro spalle la Cina con 225mila, Olanda e Belgio sostanzialmente alla pari con 188mila e Grecia con 174mila. Vicine a quota 100mila ci sono anche altre nazioni quali Croazia, Svezia, Brasile ed Egitto (quando ancora non erano scoppiati i tumulti che hanno portato al cambio di governo).
Il numero più sostanzioso di migranti lo fanno registrare le regioni del Nord Ovest che godono anche delle maggiori possibilità di avvicinarsi ai confini. Un complessivo 62,4% che vede in testa la Lombardia, seguita da Liguria, Veneto e Piemonte. Il Nord Est, che punta verso gli ex Paesi balcanici oltre che l’Austria, ha il 21%, mentre il Centro vanta il 9,5% e il Sud Italia il 7,1%.
Ovviamente la durata e la permanenza del viaggio sono legate alle esigenze del lavoro e al tipo di contratto. La media è di almeno 4 notti, con differenze notevoli quando ci si allontani più dal confine, magari per motivi legati a master o corsi di formazione. Ad esempio i viaggi di lavoro in Australia possono durare anche quattro settimane.
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