Fare la nonna d’ora in poi diventerà anche un lavoro, con tanto di contributi. In realtà non dovrebbe essere una grossa sorpresa, visto quello che nella vita di tutti i giorni le persone anziane rappresentano per figli e soprattutto nipoti. Ma negli Usa ne hanno fatto una professione vera e propria con le ‘nonne in affitto’.
Si chiama proprio così, ‘Rent-a-Grandma’, il servizio messo a disposizione da un’agenzia di collocamento che va a ottimizzare le esigenze delle famiglie con quelle delle donne over sessanta. Sono infatti molti i genitori che, impediti da problemi di lavoro, non riescono a stare dietro ai propri figli come vorrebbero e non tutti hanno la fortuna di avere nonni disponibili nella stessa città di residenza.
Così Todd Bliss, che ha fondato la compagnia e ora ne è anche amministratore delegato, ha scoperto l’acqua calda inventando un nuovo mestiere redditizio per la sua compagnia e anche per chi entri a lavorare per lui: “Una donna matura non è abituata e stare tutto il giorno su Facebook e Twitter, non manda in continuazione sms mentre guarda i vostri figli. La maggior parte delle nostre‘nonne sono laureate, molte hanno insegnato nella scuola pubblica e ora sono a casa soltanto perché con la recessione hanno perso il lavoro”.
Quindi il messaggio è chiaro: meglio delle donne esperte nell’educazione dei piccoli che delle babysitter inventate sul momento, troppo giovani per sapere quali siano le reali esigenze dei bambini. Così l’agenzia nata quasi per scommessa poco più di un anno fa a Los Angeles nel frattempo ha aperto filiali in tutto il Paese. E sicuramente l’idea è destinata a far scuola anche all’estero, magari pure dalle nostre parti.
In realtà più che di semplici babysitter si tratta di ‘tate’ vere e proprie che si occupano di mandare avanti anche la casa, pulendo, cucinando, seguendo l’economia domestica oltre che i compiti dei ragazzini, proprio come farebbe una nonna vera. E lo stipendio è di tutti rispetto visto che possono guadagnare dai 13 ai 18 dollari all’ora (circa 15 euro). In più possono essere disponibili a tempo pieno, vivendo sotto lo stesso tetto.
Ora non resta che vedere se l’idea arriverà in Italia, Paese nel quale comunque le nonne, quelle vere, certo non mancano.
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