Qual è stato l’andamento per il mercato del lavoro nel quarto trimestre del 2012, quello più caratterizzato dalla Riforma Fornero? Ce lo dice il rapporto dell’Isfol (l’ente di ricerca del ministero del Lavoro) che attesta come ci sia stato un lieve aumento delle assunzioni, ma per motivi ben specifici.
Infatti se da una parte è calata la forte riduzione delle nuove assunzioni, registrata nel quadrimestre centrale del 2012, con un calo solo dello 0,4% nella media del mese, le assunzioni con contratto a tempo determinato sono aumentate del 3,7%, ma al contempo c’è una diminuzione del 9,2% dei contratti di collaborazione, con un calo del 22,1% di quelli che contemplavano il lavoro intermittente.
Sono risultati in ripresa i contratti di apprendistato che dopo le incertezze causate dal passaggio al nuovo regime nell’aprile 2012, da agosto in poi hanno registrato una incremento del 5,2%. Allo stesso tempo però è in aumento la chiusura dei rapporti di lavoro, anche se soltanto dello 0,6%. Secondo l’Isfol un fenomeno legato alla flessione della mobilità volontaria del mercato del lavoro, mentre aumentano le cessazioni per volontà del datore di lavoro.
Ecco perché risultano quanto mai urgenti le riforme che il nuovo governo Letta vuole mettere in cantiere in tempi brevi per correggere gli effetti della Riforma Fornero e soprattutto rilanciare le assunzioni di personale giovane. Un pacchetto di misure ‘a costo zero’ sul lavoro nella prima fase mentre successivamente dovrebbe intervenire l’ipotesi del credito d’imposta per incentivare le nuove assunzioni di giovani, soprattutto a tempo indeterminato.
Il primo passo dovrebbe essere un aggiustamento dei contratiti a tempo determinato, per ridurre gli intervalli tra un rinnovo e l’altro che invece erano stati allungati a 60 e 90 giorni rispettivamente per i contratti fino a sei mesi e oltre sei mesi, oltre alla semplificazione dell’apprendistato professionalizzante.