Secoli di lotte per i diritti dei lavoratori e solo un anno fa trovava il suo epilogo una delle più grandi ‘tragedie sfiorate‘ dei nostri giorni. Nella notte tra il 12 e 13 Ottobre 2010, nel deserto dell’Atacama in Cile, venivano miracolosamente estratti dalle viscere della terra i 33 minatori intrappolati dal 5 di Agosto, tutti in vita.
Impeccabili furono i mezzi di salvataggio e gli stessi soccorritori, dei veri eroi, ma per quanto riguarda le misure di sicurezza: si possono considerare accettabili?
Nella giornata di ieri nel paese sudamericano sono stati organizzati diversi eventi per ricordare l’odissea che, durata 69 giorni, diede vita a un vero e proprio bum mediatico e fece concentrare l’attenzione di tutto il mondo sul Cile. La tragedia degli uomini intrappolati sotto 700 metri di roccia divenne un grottesco reality show.
Quel giorno d’estate a crollare fu il tetto della miniera sotterranea, i ‘mineros’, colti di sorpresa, riuscirono a porsi momentaneamente in salvo in un angusto rifugio; stavano tutti bene ma erano in trappola. Gli operai cileni avevano la vita attaccata a un filo e ne erano consapevoli: una scossa di terremoto, un ritardo tecnico dei soccorsi e il conseguente esaurimento dei viveri, i problemi psicologici che potevano repentinamente sorgere, ogni minimo inconveniente poteva rivelarsi fatale. Samuel Avalos Acuna, uno dei superstiti, ammette che in quei primi momenti d’incertezza ci fu chi pensò al cannibalismo “Si trattava di vedere chi di noi sarebbe ‘caduto’ prima… gli altri ci saremmo presentati sul posto, un po’ come degli animali” mentre Omar Reygadas ironicamente aggiunge sulla possibilità di sfamarsi col compagno Claudio Yanez “Sarebbe stato come mangiare il telaio di una bicicletta, talmente era ‘secco’….”. Un anno fa fu la capsula Phoenix a riportare alla luce del sole ‘i 33’, ieri davanti ad essa si è celebrata una messa.
Infine non ci fu nessun decesso, ma gli effetti che quei giorni nefasti fecero calare sui protagonisti sono angosciosi: solo 4 di loro hanno ripreso a lavorare in miniera, e tra chi non lavora e aspetta la pensione, ben 7 di loro sono ancora preda di oscuri incubi e sono in cura dallo psicologo.
La sicurezza dei minatori è sempre un discorso di fondamentale importanza e allo stesso tempo delicato, l’attuale Ministro per le miniere del paese, Hernan de Solminihac, evidenzia gli aspetti positivi “Questo incidente è stato una lezione per noi e stiamo lavorando sodo per migliorare la sicurezza della nostra industria”.
A noi non ci resta che pregare affinché gli incidenti in miniera, e su qualsiasi altra postazione lavorativa, vadano a diminuire, che quando le tragedie accadono non siano taciute e che le rivendicazioni sulla sicurezza di chi è soggetto giorno per giorno a fatali pericoli, siano ascoltate.
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