In teoria è una piccola ma grande rivoluzione perché rimette al centro degli investimenti statali il problema del lavoro giovanile che sta diventando una carenza cronica non solo in Italia. In pratica però andando a ben guardare la riforma varata dal governo Letta ci sono molti che rimangono fuori, ossia tutti quei lavoratori fra i 30 e i 50 anni, oltre agli Under 30 che siano diplomati o laureati, che magari abbiano già anni di lavoro alle spalle e che abbiano cercato di costruirsi una carriera.
Complessivamente ci saranno 1,5 miliardi, dei quali 794 milioni per la stabilizzazione degli Under 30 partendo dalle regioni del Sud Italia che statistiche alla mano sono anche quelle messe peggio. Così nel 2013 per il Mezzogiorno verranno stanziati 100 milioni che saliranno a 150 per il 2014 e il 2015, mentre nel 2016 torneranno a 100. Nelle altre regioni italiane saranno invece 48 milioni per il 2013, 98 nel 2014, 98 nel 2015 e 50 per il 2016.
Uno dei punti di forza della riforma sta nel tetto massimo di 650 euro al mese negli sgravi per ogni lavoratore; saranno attivi per 18 mesi dedicati alle nuove assunzioni e di 12 per chi trasforma i contratti a tempo indeterminato. Però per poterne usufruire i giovani devono essere privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, essere privi di un diploma di scuola media superiore o professionale e vivere da soli con una o più persone a carico. Come a dire che molti Under 29 ne sono già tagliati fuori in partenza anche se la stima del governo è di arrivare almeno fino a 200 mila nuovi assunti nei prossimi 18 mesi.
Con le nuove regole, in via sperimentale dal 2013 al 2015 sarà disponibile presso il Ministero del lavoro un fondo da 2 milioni di euro annui per consentire alle amministrazioni locali di “corrispondere le indennità per la partecipazione ai tirocini formativi”. Quindi ad ogni studente universitario che abbia concluso gli esami, abbia una buona media e rientri sotto una soglia del redditometro, lo Stato potrebbe riconoscere un mini-assegno di 200 euro al mese qualora svolga un tirocinio della durata minima di 3 mesi con enti pubblici ma anche privati.
Ci saranno ulteriori vantaggi per gli imprenditori che assumono a tempo indeterminato dipendenti in regime di cassa integrazione ed è stato varato un ritorno all’antico nel rinnovo tra un contratto a termine e l’altro, passando rispettivamente a 10 e 20 giorni contro i 60 o 90 giorni introdotti dalla Riforma Fornero. Infine in via sperimentale arriverà una nuova social card per combattere la povertà ed è dedicata ad almeno 170mila persone mentre sarà prorogata la vecchia social card per altre 425mila persone.