Il mito della laurea capace di aprire in breve tempo la strada verso un lavoro sicuro ormai non esiste più da tempo. E ora arriva anche un rapporto stilato dal Cilea (il consorzio che raccoglie otto università lombarde) che testimonia come avere uno stipendio fisso entro un anno dal conseguimento dalla laurea, anche se triennale sia quasi utopia.
I dati dicono che nella ricca Lombardia soltanto il 44,6 per cento riesce a trovare un’occupazione subito dopo la laurea. E anche in questo caso solo uno su cinque ha un contratto a tempo indeterminato mentre il resto si distribuisce tra tempo determinato (30,4 per cento), contratti a progetto (13,6), lavoro autonomo (13), stage e praticantati (8,7). Un dato decisamente in calo per quelli che si sono laureati nel 2009 e che è salito solo dello 0,1 per cento per quelli che hanno discusso la testi nei primi sei mesi 2010. E soprattutto in calo deciso di quasi 8 punti rispetto al 2005.
Così succede piuttosto che quasi quattro laureati su dieci non provino nemmeno ed entrare subito nel mondo del lavoro ma continuino a studiare, sia conseguendo una laurea specialistica nel campo dei propri studi oppure frequentando master e corsi di perfezionamento. A questi vanno aggiunti coloro che dicono di essere in cerca di occupazione stabile, pari più o meno al 12 per cento, anche se la loro voglia di spostarsi in un’altra regione resta scarsa. Molto più contenuta (del 3,7%) la percentuale di quelli che non studiano più, non lavorano e non lo cercano nemmeno.
In generale il tempo di attesa per entrare a pieno diritto tra gli occupati è almeno pari a cinque mesi, anche se a lungo termine sembra che la laurea ancora paghi: entro tre anni dalla discussione dalla tesi almeno l’81% degli studenti ha finalmente trovato un’occupazione.
Altro dato significativo arriva dagli stipendi: troppo spesso ci si deve accontentare di accettare lavori che non sono in linea con quello che è il proprio percorso di studi e la formazione, ma soprattutto le retribuzioni nel primo anno difficilmente superano i 1.100 euro.
Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.