Quando le banche si mettono in mezzo per sostenere le imprese giovanili e la cultura possono dar vita a progetti interessanti. Come quello battezzato ‘FUNDER35’, progetto ideato espressamente per sostenere almeno nei loro primi tempi le imprese culturali giovanili.
Un’iniziativa sposata da dieci fondazioni bancarie guidate da Cariplo (le altre sono Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Banco di Sardegna, Cariparma, Cassa di Risparmio di Livorno, Cassa di Risparmio del La Spezia, Cassa di Risparmio di Lucca, Cassa di Risparmio di Modena, Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Monte di Bologna e Ravenna) e destinata al sostegno finanziario delle attività di imprese culturali che così, nel giro di breve tempo, potranno diventare indipendenti.
In particolare il bando per il 2012, che scadrà il prossimo 28 settembre, mette sul piatto 900mila euro per imprese no profit, con personale in maggioranza under 35 e che operino da almeno due anni “nell’ambito della produzione artistica e creativa e dei servizi di supporto alla valorizzazione, tutela, protezione e circolazione dei beni culturali”. Saranno interessate le imprese di Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Sardegna oltre alle province di Bologna, Modena, Parma e Ravenna, La Spezia, Livorno e Lucca, Padova e Rovigo.
Il punto di partenza è dare solidità alle società che operino nel mondo culturale al loro start up e riuscire a trovare per loro anche una collocazione valida e durevole sul mercato. Alle imprese selezionate saranno destinate iniziative di monitoraggio periodico e di supporto per quanto concerne problemi organizzativi, gestionali e di innovazione tecnologica. Inoltre saranno sviluppate attività di orientamento per quanto riguarda tematiche fiscali, amministrative, così come di raccolta fondi (a livello nazionale e internazionale) per ottimizzare le risorse, oltre ad un efficace piano di comunicazione.
Così fotografa il progetti Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Carialo: “Riteniamo che la cultura e i giovani siano due fattori fondamentali per la ripresa del nostro Paese. Abbiamo il dovere di ridare loro fiducia. Compito delle fondazioni di origine bancaria da sempre è di sperimentare, è già avvenuto in passato per emergenze come quella della casa a canone calmierato, che ha portato allo sviluppo dell’housing sociale in Italia, o per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, o ancora per l’integrazione dei bambini italiani e stranieri. Se questa idea funzionerà raggiungeremo due obiettivi: dare speranza alle giovani generazioni impegnate in ambito culturale, e contribuire al rilancio dell’economia del nostro Paese”.