Finalmente è arrivato il tempo per bloccare la ‘fuga dei cervelli’ e provare a far rientrare in Italia i talenti migliori. E’ questo il senso delle agevolazioni previste dal governo e ufficializzate dalle Agenzia delle Entrate con una circolare nella quale sono state specificate cifre e caratteristiche degli incentivi.
Questi ultimi, tassabili da un minimo del 20% per le donne ad un massimo del 30% per gli uomini sui ‘redditi di lavoro dipendente, d’impresa e di lavoro autonomo’ per un periodo di cinque anni dal 2011 al 2015, saranno riservati ai tutti i cittadini della Ue che abbiano “maturato esperienze culturali e professionali all’estero” e che scelgano di tornare nel nostro Paese. Un’agevolazione che è applicabile dal 28 gennaio 2011 e vale anche per i Contratti di Collaborazione continuativa.
Un chiarimento dovuto, soprattutto per le imprese e i datori di lavoro. Infatti i redditi da lavoro dipendente, così come quelli d’impresa e i redditi di lavoro autonomo ricevuti dai beneficiari concorreranno infatti alla formazione della base imponibile Irpef.
Ne potranno beneficiare tutti i cittadini che facciano parte dell’Unione Europea nati dopo il 1° gennaio 1969, assunti o che abbiano avviato un’attività d’impresa o di lavoro autonomo in Italia. Dovranno però aver trasferito il proprio domicilio e la residenza entro tre mesi dall’assunzione o dall’avvio dell’attività. Il passaggio importante riguarda il fatto che potrà essere applicata anche sui redditi di collaborazione coordinata e continuativa o a progetto, così come sulle somme ricevute a titolo di borse di studio.
Entro il 31 maggio prossimo i sostituti d’imposta dovranno quindi rilasciare un nuovo Cud per l’anno 2011 ai lavoratori interessati che, avendo i requisiti necessari, richiedano l’applicazione del beneficio per lo stesso anno. Sarà anche possibile richiedere il rimborso ad un Ufficio territoriale dell’Agenzia, allegando la documentazione che comprovi i presupposti per ottenere l’agevolazione. Un primo passo importante, dunque, anche se per nessuno è garanzia di lavoro futuro.
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