C’è un capitale importante, fatto di almeno 80mila nuovi posti di lavoro in Italia da qui al 2015. E ancora una volta arriva nel campo dell’innovazione e dell’informatica. Perché secondo uno studio condotto da Idc e commissionato direttamente da Microsoft entro tre anni il ‘cloud computing’ sarà in grado di creare 14 milioni di posti nel mondo, compresi quelli nel nostro Paese.
Può sembrare pazzesco, trattandosi in fondo solo di una nuvola, ma è la nuova frontiera per il futuro. L’analisi è stata sviluppata in oltre 40 Paesi in tutto il mondo e i dati più rilevanti sostengono come che l’innovazione IT derivante direttamente dal cloud computing sarà in grado di generare nuovi profitti aziendali per un valore pari a 1,1 miliardi di dollari l’anno.
Merito di questa rivoluzione nell’immagazzinare i dati che è in grado di accelerare i processi di crescita e di sviluppo aziendale, indipendentemente dalle dimensioni dell’impresa, dal settore di attività e dalla collocazione geografica. Secondo lo studio quindi i posti di lavoro direttamente collegati al ‘cloud computing’ saranno quasi equamente suddivisi tra aziende inferiori e superiori ai 500 dipendenti anche se la Idc prevede un adattamento più rapido per le piccole e medie imprese.
In ogni caso l’impulso maggiore per l’occupazione ci sarà nel settore dei media e della comunicazione con 2,4 milioni di nuovi posti di lavoro, ma anche nel settore bancario(con 1,4 milioni) e nel settore del manufacturing (con 1,3 milioni). E il maggior numero di posti di lavoro si registrerà in Cina e in India con 6,8 milioni di posti di lavoro).
Andrea Pescino, presidente dell’International Association of Microsoft Channel Partners (IAMCP), commenta positivamente i dati: “Il Cloud Computing costituisce un interessante motore d’innovazione e crescita, che pone le basi per l’aumento dell’occupazione e di conseguenza per la competitività del tessuto economico italiano. Rappresenta il futuro, non solo per le aziende ma anche per il comparto IT che potrà beneficiare di un ampliamento delle opportunità di mercato e può mettere in campo il proprio valore aggiunto a supporto dell’innovazione”.
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