Se i tempi di reazione del Parlamento e del Governo, anche per i provvedimenti che riguardano il lavoro e la sua riforma, sono sempre biblici, per fortuna non è così per le amministrazioni regionali che in tema godono di una certa autonomia. Lo dimostra ad esempio la Toscana che ha attivato da tempo il progetto ‘GiovaniSì’ che mira a rendere autonomi gli Under 25 e a premiare il merito.
E’ stato così approntato un piano da 300 milioni di euro in tre anni che mira a sostenere i giovani attraverso contributi all’affitto, retribuzione per stage o tirocini, prestiti d’onore, raddoppio dei posti del servizio civile e un migliore accesso al credito.
Come a dire che i giovani devono essere gioco forza una risorsa per il futuro dell’Italia e quindi su di loro bisogna investire. Il progetto quindi si articola attorno a specifiche azioni e strumenti per la valorizzazione del merito, garantendo un reale diritto allo studio, ma anche una formazione professionale o ancora un’esperienza di servizio civile regionale e prestiti d’onore per ulteriori forme di specializzazione.
In particolare sono stati avviati interventi per stage e tirocini retribuiti del valore di 400 euro al mese. Un piano che prevede la copertura di 50mila mesi di stage per un massimo di 8mila giovani l’anno su tutto il territorio regionale e si rivolge ai diplomati e laureati che ne possono usufruire entro un anno dal conseguimento dal titolo di studio, ma anche inoccupati, disoccupati, lavoratori in mobilità, soggetti svantaggiati e tirocini finalizzati ad agevolare sia la formazione che l’occupazione.
Il protocollo di intesa é stato firmato dal governatore regionale Enrico Rossi, da Alessandro Giaconi (AGCI), da Stefano Bassi per Lega cooperative e da Gianfranco Tilli per Confcooperative che lo promuoveranno presso tutti i loro associati. La Regione Toscana, attraverso l’Ufficio GiovaniSi, garantirà assistenza, accompagnamento nelle istruttorie di rimborso spese e collaborazione in tutte le fasi; inoltre verrà costituito uno specifico osservatorio dei tirocini, con un componente per ogni associazione firmataria e uno della regione per monitorare l’attività dei tirocini.
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