Si chiama ‘Progetto Amva’ ed è un passo importante per la formazione e il successivo inserimento di giovani nel mondo del lavoro artigianale. Un disegno attuato da Italia Lavoro su indicazione del ministero del Welfare e che andrà a coprire il triennio 2011-2014.
Lo scopo è quello di creare nuove opportunità di occupazione puntando sulla riscoperta e sulla valorizzazione dei mestieri artigianali unite a programmi di sviluppo per le imprese, politiche per il lavoro e relative alla formazione. Perché lo testimoniano gli ultimi dati del settore: nel 2010 le imprese artigiane cercavano circa 236mila diplomati tecnici e professionali e invece si sono fermate a poco meno di 126mila.
Il che in soldoni significa che se ci fosse maggiore attenzione sia per l’apprendistato che per la formazione non ci sarebbe bisogno di cercare manodopera all’estero o ancora peggio rallentare la produzione per mancanza di personale. Il progetto di rivolge quindi a16mila potenziali lavoratori, molti compresi nella fascia tra i 15 e i 29 anni. Il fulcro sarà la valorizzazione dell’apprendistato come strumento essenziale per l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro attraverso un sistema di incentivi alle imprese che utilizzeranno questo tipo di contratto.
In concreto sono previsti bonus di 5.500 euro per ogni giovane assunto con contratto di apprendistato che andranno a coprire i costi relativi ad istruzione e formazione e di 4.700 euro per ogni giovane assunto con contratto di apprendistato professionalizzante o di apprendistato per il conseguimento di un titolo di studio di livello secondario ad esclusione dell’alta formazione. Tutte le aziende interessate potranno scaricare il bando pubblico direttamente dal sito www.italialavoro.it e presentare le domande di contributo unicamente attraverso il sistema informativo http://amva.italialavoro.it entro il 31 dicembre 2011.
Inoltre in ciascuna delle 110 province italiane sarà individuato un settore nell’economia tradizionale locale che rischi di sparire: diventerà una ‘scuola di mestiere’, strutturata su 18 mesi di corsi, per insegnare a giovani disoccupati mestieri artigianali. Ciascuna scuola riceverà un contributo di 250 euro mensili per l’attività di tutoraggio per ciascun giovane da formare e verranno individuati almeno 30 giovani in ciascuna provincia da inserire nelle scuole dei mestieri, che si formeranno in azienda per apprendere una professione ad elevata componente manuale e ad altissima qualificazione. Per i sei mesi della formazione i giovani beneficeranno di una borsa di studio di 500 euro mensili. Inoltre sono previsti incentivi per la creazione di nuove imprese giovanili: 10.000 euro per 500 giovani interessati a promuovere nuove imprese nei comparti produttivi propri della tradizione italiana.
Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.