Ne sentiamo parlare spesso, anche in occasione di eventi tragici come possono essere rapimenti o peggio assassini. Ma il ruolo delle ONG, ossia le Organizzazioni Non Governative, nel mondo sta diventando anno dopo anno fondamentale.
E soprattutto per molti si è trasformato in lavoro, oltre che occasione per fare del bene.
Se infatti le ONG (oppure NGO in inglese) sono associazioni di natura privata che perseguono scopo solidaristici senza fini di lucro, chi presta servizio per loro ha il diritto di essere pagato e trattato con un vero e proprio contratto, configurato nell’ambito del No Profit o Terzo Settore. Le Associazioni che operano in questo campo normalmente si finanziano sia tramite fondi governativi che donazioni e ovviamente devono essere iscritte ad un apposito elenco depositato presso il Ministero degli Esteri.
Per operare materialmente nei Paesi di loro competenza le ONG si servono di cooperanti, ossia personale assunto con contratti a tempo determinato (in alcuni casi particolari si può arrivare all’indeterminato) di durata normalmente non inferiore ai 24 mesi. Per potersi candidare bisogno essere maggiorenni, anche se determinate organizzazioni per la natura particolare dei loro interventi pongono limiti di età più alti, avere una formazione scolastica e professionale idonea per l’impiego, conoscere una lingua a scelta tra inglese, francese, spagnolo e portoghese oltre che la voglia di imparare eventualmente quella del Paese in cui si opererà.
Inoltre si deve seguire un percorso formativo prima della partenza, bisogna essere assolutamente informati su usi e costumi nel Paese in cui si andrà a lavorare, soprattutto se si tratti di cambi radicali rispetto alle nostre comuni usanze, presentare certificati medici di buona salute e non guasta una pregressa esperienza nel campo del volontariato o del servizio civile.
Quanto al trattamento economico, è previsto uno stipendio mensile basato sui massimali fissati annualmente dal Ministero degli Esteri e che quindi sono anche di facile consultazione. Ovviamente c’è anche una copertura previdenziale, economica e assicurativa che segue la legislazione italiana e non chiaramente quella del Paese nel quale si presterà servizio.
Le ONG italiane pubblicano regolarmente le loro offerte che compaiono anche sul sito www.eurocultura.it, sempre molto aggiornato. Chi volesse maggiori informazioni può consultare anche i siti delle Federazioni italiane che raggruppano praticamente tutte le ONG nostrane, ossia il CIPSI (www.cipsi.it), il FOCSIV (www.focsiv.org) e il COCIS (www.cocis.it).
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