Per una volta il Sud batte anche le regioni settentrionali in tema di lavoro dedicato agli Under 30. Lo dice un recente studio di Datagiovani che ha elaborato le previsioni per i prossimi tre mesi di Unioncamere-Excelsior relative all’occupazione in impieghi non legati alla stagionalità: oltre 44mila che potrebbero salire di altre 14mila unità.
Sono infatti tredici tra le prime venti in Italia le province meridionali che presentano offerte di lavoro da qui al prossimo mese di settembre. E questo nonostante la disoccupazione giovanile in quelle zone abbia raggiunto una punta del 41,3%. A guidare la virtuale classifica delle assunzioni previste è Enna con una quota del 71,1% delle offerte totali di lavoro. A seguire Fermo e Perugina, nelle Marche e in Umbria, ma è in generale tutto il Sud che si muove.
La Calabria, ad esempio, dà il buon esempio con Crotone che ha una percentuale di assunti Under 30 pari al 65,4%, seguita da Reggio Calabria con il 64,4% mentre poco più su Matera vanta il 58,1%. Nei prossimi mesi saranno certamente Roma e Milano a guidare la classifica dei nuovi assunti, con la Lombardia che prevede almeno 9.266 posizioni aperte seguita dal Lazio con 4.783 ma al terzo posto c’è la Campania con 3.780. Accorpando le regioni, in Italia centrale il 43,3% delle assunzioni riguarda lavoratori Under 30, mentre nel Nord Ovest sono il 42,7%, nel Sud il 42,3% e nel NordEst il 35,6%.
A tirare le fila delle categorie ricercate è ancora una volta il settore del commercio con quasi 8.500 posti (5.841 nei negozi più 2.637 nella grande distribuzione). Poi vengono le professioni legate alla ristorazione e al turismo (4.767 offerte) e gli operai specializzati con 2.406 nelle costruzioni, 2.301 nella metalmeccanica e 1.974 nell’elettromeccanica. Tra i laureati sono privilegiati quelli in campo economico con 3.541 assunzioni per tecnici amministrativi, finanziari e bancari mentre ci sono solo 978 posti per insegnanti e altri tecnici di servizi, 928 per specialisti in scienze matematiche, fisiche e naturali e 668 per tecnici della sanità e dei servizi sociali
“Le previsioni di assunzione nelle aziende italiane – si legge nella nota di Datagiovani – e la buona quota di giovani a cui esse sono orientate vanno sicuramente valutate in modo positivo, stando attenti però a non cadere in facili ottimismi. Da una parte si tratterà di verificare se esse saranno attese, dato che la fase economica difficile non è ancora superata; dall’altra bisogna tenere presente che dal 2009 al 2010 il numero di occupati fino a 29 anni è diminuito di quasi 190 mila unità, difficilmente recuperabili in tempi brevi”.
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