Nella giornata di ieri, finalmente, è stato firmato un primo documento volto ad aumentare la conciliabilità tra contesto lavorativo e contesto familiare e domestico. Questo l’obiettivo principale dell’intesa firmata ieri dal Ministero del Lavoro in accordo con sindacati e parti sociali che, a quanto pare, mira a rendere più snelle le giornate di lavoro al fine di fare diventare più compatibili orari di lavoro e orari familiari.
Le parti sociali inoltre, entro i prossimi 90 giorni presenteranno altresì una griglia di misure già adoperate in alcune aziende, griglia che una volta vagliata verrà utilizzata come vero e proprio modello di riferimento. Ovviamente ognuna di queste specifiche misure dovrà essere completamente sviscerata e tradotta in un insieme di regole e norme da inserire nella contrattazione collettiva.
L’idea di fondo è quella di far diventare tali norme quella che viene solitamente definita “pratica generale“, come ad esempio la possibilità sfruttare la clausola del congedo parentale anche in modalità part time, procrastinandone però la durata da 6 a 12 mesi, o come ad esempio l’incentivazione del telelavoro ideale per rispettare le esigenze di chi ha famiglia, ma anche la creazione di banche-ore che renderebbe più flessibile le assegnazioni relative agli orari di lavoro.
Oltre a tale specifiche normative però, le istituzioni hanno altresì il dovere di rinnovare l’impegno assuntosi nella precedente riunione e volto a rifinanziare alcune specifiche leggi mirate a sostenere ed incentivare il lavoro femminile, magari smussando qualche articolo più ostico, e preferibilmente introducendone addirittura di nuovi.
Va aggiunto che, in questo caso, Governo Regioni ed enti locali si sono dichiarati disposti a puntare sul rafforzamento delle infrastrutture e dei servizi pubblici destinati alle famiglie, come ad esempio la creazione e il rifinanziamento per asili e nidi.
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