Il Ministero del Lavoro ha chiarito recentemente con una circolare alcuni punti importanti relativi ai tirocini formativi, rivolti a disoccupati o lavoratori in mobilità, che sono stati inseriti nella nuova manovra finanziaria e che sono diventati legge con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Il compito principale è quello di reinserirli in fretta nel mondo del lavoro e quindi non dovranno sottostare alla nuova normativa che riguarda la possibilità di svolgere stages aziendali, mentre per diplomati e laureati il tirocinio non potrà durare più di sei mesi e non potrà essere svolto nel caso siano trascorsi più di dodici mesi dal conseguimento del titolo di studio.
Nella circolare del ministero vengono anche affrontati i ‘tirocini curriculari’, ossia gli stages formativi che non finalizzati all’inserimento nel mondo del lavoro, ma piuttosto mirati ad un migliore apprendimento, quindi in specifico per gli studenti che non abbiano ancore terminato il loro ciclo. Potranno accedere quindi solo gli studenti universitari e quelli iscritti alle scuole superiori, così come agli istituti professionali che danno sì una formazione ma spesso non scendono realmente in campo.
In questo caso però lo stage dovrà essere promosso direttamente da un’università o istituto di formazione universitario in grado di rilasciare titoli accademici, o ancora da un’istituzione scolastica che rilasci titoli di studio con valore legale oppure da un centro di formazione convenzionato con Regione o Provincia. Chi li frequenti dovrà essere uno studente regolarmente iscritto e il tirocinio dovrà avvenire all’interno del periodo di frequenza. Inoltre la norma non interessa i periodi di praticantato previsti invece dagli ordini professionali.
Altra precisazione importante riguarda la mancata retroattività della nuova legge che non si applicherà quindi agli stage iniziati o almeno approvati prima del 13 agosto che saranno quindi regolamentati dalla vecchia normativa. Quindi chiunque li abbia promossi dovrà verificarne attentamente lo svolgimento, visto che le ispezioni ministeriali sono sempre in agguato per punire i furbetti.
Inoltre dal ministero è arrivata la conferma della competenza esclusiva delle Regioni nella regolamentazione dei tirocini resta salva anche se in realtà poche di loro “hanno provveduto a una disciplina organica della materia”. Il Governo invece £dare maggiore certezza al quadro legale di riferimento nel pieno rispetto delle competenze assegnate dalla Costituzione alle Regioni, che rimangono i soggetti a cui è affidata la regolamentazione della materia”.
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