E’ decisamente uno dei settori in più decisa espansione nel nostro Paese e soprattutto promette migliaia di posti di lavoro reali da qui al 2020. Parliamo dell’eolico, energia rinnovabile e pulita, che secondo le ultime stime è destinato nei prossimi nove anni a inserire almeno 5.000 nuovi addetti l’anno per passare dai 29mila attuali ai 67mila che servono a pieno regime.
Tutti gli esperti, riuniti in questi giorni a Roma, concordano sulla crescita reale, non solo potenziale, del settore. Come testimonia Costantino Leto del Gse (Gestore Servizi Elettrici): “Dal 2007 al 2010 l’eolico ha registrato una crescita del 140% come numero di installazioni e del 114% come potenza.
Per proseguire in questa direzione sono però necessarie alcune condizioni: sviluppo dell’efficienza energetica, stabilità e sostenibilità degli incentivi, crescita delle filiere tecnologiche nazionali, sviluppo delle reti elettriche e semplificazione ed efficacia dei procedimenti autorizzativi”.
E su questo punto concordano anche i sindacati che hanno come punto di riferimento una tendenza positiva di tutta l’Europa nella produzione di energia eolica, assolutamente necessaria per rispettare le norme che i grandi Paesi mondiali hanno fissato e dovranno essere osservate entro il 2020. Ecco perché oltre all’aumento degli addetti direttamente impiegati nella produzione dell’eolico ci sarà un forte impatto anche sulla filiera per un totale calcolato in circa 250mila addetti.
Servono investimenti da parte dello Stato, ché le partecipate sono già pronte: “Da qui al 2020 – conferma Stefano Tosi per Terna – circa 7,5 miliardi di euro per lo sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale e favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili”. Anche perché tutte le ricerche dimostrano come l’energia solare, ma ancora più quella eolica negli ultimi anni hanno avuto un incremento decisamente maggiore rispetto a quella termica delle centrali nucleari.
Secondo i sindacati italiani i maggiori picchi di assunzioni dovrebbero registrarsi a cavallo tra il 2015 e il 2016 e soprattutto interesseranno le regioni del Sud Italia. In prima fila la Puglia, nella quale già da tempo l’eolico è sviluppato, con un totale di 20mila nuove assunzioni, 11mila delle quali direttamente e 9mila nell’indotto; a seguire la Campania, con quasi 9mila nuovi occupati, la Sicilia, con 7.500 nuovi assunti, la Sardegna (oltre 6mila nuove assunzioni) e le Marche con 5.641 nuovi occupati.
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