Forse non esiste una ricetta universale per un buon colloquio di lavoro, ma sicuramente ci sono consigli che possono tornare utili ogni qual volta si debba affrontare una prova nella quale sia prevista un’intervista diretta con il selezionatore.
E in questo caso è assolutamente decisivo quello che scriveremo nel nostro CV.
Il primo accorgimento è quello di non essere prolissi. Chi seleziona il personale, soprattutto se si tratta di una grossa azienda, spesse volte non ha il tempo di dedicare molto tempo alla lettura. Così meglio evitare grandi giri di parole ed essere essenziali concentrandoci soprattutto su quei capitoli che possono essere strategici per quel determinato posto ed evidenziando sin da subito le nostre capacità che meglio si adattano.
Altro elemento capace di fare la differenza è la presentazione al colloquio. Dobbiamo avere ben presenti ne nostre qualità migliori ed essere efficaci nel comunicarle, magari arricchendole di esperienze personali e aggettivi indicati. Una delle domande più frequenti da parte dei reclutatori è “Dove si vede lei tra cinque o dieci anni?”. Prepariamoci ad affrontarla dimostrando di avere ben chiari in testa i nostro obiettivi e quelli eventualmente da raggiungere all’interno dell’azienda nella quale vogliamo lavorare.
Nell’evoluzione naturale del mondo del lavoro la ricerca è sempre più indirizzata a persone competenti e specializzate, possibilmente che abbiano già ricoperto prima la posizione ricercata. Quindi sempre meglio rivolgersi a settori nei quali si abbia già una certa esperienza o almeno una competenza specifica se non vogliamo rischiare di essere ‘tagliati’ ancora prima di andare a vedere di cosa si tratti.
Inoltre il curriculum è un po’ come la nostra carta d’identità. Ecco perché nel caso gli ultimi anni ci abbiano visto cambiare più volte posto di lavoro e soprattutto occupazione dovremo essere efficaci nello spiegare le ragioni ed eventualmente giustificare il perché tra un lavoro e l’altro sia passato del tempo. Soprattutto bisogna essere il più possibile onesti perché chi fa questo di mestiere difficilmente si fa fregare. Se è successo qualcosa di negativo durante la nostra carriera lavorativa, meglio sempre spiegarlo anche solo asetticamente.
Infine è bene ricordare che come noi spesso navighiamo sui social network per trovare un lavoro lo fanno anche i selezionatori. Sfruttiamo quindi la possibilità di una vetrina come possono essere LinkedIn, Facebook e Twitter facendoci una pubblicità indiretta.
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