Dal 2006 ad oggi gli imprenditori stranieri che hanno messo su un’attività in Italia sono aumentati in maniera esponenziale tanto che lo scorso anno hanno raggiunto quota 400mila, con un aumento del 5,7% rispetto all’anno precedente a fronte di una diminuzione dell’1,4% di quello che hanno fatto gli italiani.
E i dati diffusi da Infocamere, elaborati dalla Fondazione Moresca di Mestre, dimostrano come dal 2006 ad oggi la presenza di immigrati nell’imprenditoria (intesi come titolari e soci)sia aumentata del 38,6%, concentrati in venti province, tra le quali soprattutto Genova, Milano e Brescia. Ai primi cinque posti troviamo imprenditori marocchini (13,6%), rumeni (11,1%), cinesi (10,8%), albanesi (7,8%) e svizzeri (5,3%). Ma nell’ultimo anno sono aumentati gli imprenditori provenienti dal Bangladesh (+17,7%) e dalla Romania (+10,3%).
Una presenza che si registra importante soprattutto in alcuni settori, a cominciare dal commercio, dalle costruzioni e dal settore manifatturiero. Ma ci sono anche attività che nel 2010 hanno fatto registrare un incremento notevole rispetto al passato: a cominciare dal noleggio e supporto alle imprese (+10,4%) e dalla sanità e assistenza sociale (+9,5%), passando per le attività professionali (+9,5%), l’alloggio e ristorazione (8,8%) e il comparto manifatturiero della meccanica (+7,8%). Per quanto riguarda commercio e costruzioni la variazione è del 6,1% e del 5,4%.
Tra le file dagli imprenditori stranieri si conta una donna ogni quattro, il che fa ben sperare anche per il futuro, con una preponderanza decisiva nel campo dell’agricoltura nella quale le donne rappresentano il 51,3% di tutti gli imprenditori stranieri del comparto, mentre sono il 47,1% nell’alloggio e ristorazione, il 35,0% nella manifattura, il 26,3% nel commercio e il 35,9% nel noleggio e supporto alle imprese
“Diventare imprenditore significa – sottolineano nella Fondazione Moresca – prevedere progetti di investimento economico di lungo periodo, inserirsi all’interno di una rete di rapporti lavorativi e umani che prevedono una conoscenza approfondita del mercato nel quale si opera. La presenza di imprese condotte da stranieri sarà sempre più capillare nel tessuto imprenditoriale nazionale: per questo motivo il fenomeno deve essere adeguatamente governato anche per garantire una concorrenza realmente leale tra tutti gli attori che operano sui mercati”.
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