Una delle riforme più attese, anche in tempi brevi, del nuovo governo Letta, è quella relativa ai contratti di lavoro. E per rilanciare le assunzioni uno dei punti focali sarà nella riduzione delle pause fra un contratto a termine e l’altro che con la Riforma Fornero era passato a 60 giorni per i contratti fino a sei mesi e a 90 giorni per gli altri.
Inoltre nel progetto dovrebbe essere prevista la possibilità di ridurre ulteriormente le pause per i contratti collettivi oltre alla possibilità di rendere meno rigide le condizioni di applicabilità della causale, sostituendola con un meccanismo diverso come ad esempio una soglia massima di contratti a termine in azienda. E si lavorerà anche sull’apprendistato, rendendolo più flessibile eliminando i paletti per l’assunzione di nuovi apprendisti e sostituendoli con incentivi.
Ma come funziona adesso il contratto a termine? Una volta che sta per scadere è comunque prevista una sua eventuale prosecuzione con la proroga o con la stipula di un nuovo accordo a tempo determinato. Ma la prosecuzione può avere una durata massima di 30 giorni in caso di contratto inferiore a sei mesi o di 50 giorni per durate pari o superiori a sei mesi. In questi casi il datore di lavoro, oltre a comunicare al Centro per l’Impiego (entro la scadenza) che il rapporto continuerà, indicando la durata della prosecuzione, deve corrispondere una maggiorazione della retribuzione per ogni giorno di continuazione del rapporto, pari al 20% fino al 10° giorno e al 40% per ciascun giorno ulteriore.
La proroga può essere esercitata una sola volta e solo quando la durata iniziale del contratto sia inferiore a tre anni a condizione che sia richiesta da ragioni oggettive e si riferisca alla stessa attività lavorativa per la quale il contratto è stato stipulato a termine. E comunque la durata complessiva del rapporto a termine non potrà essere superiore ai 36 mesi. Inoltre i contratti collettivi possono prevedere, la riduzione dei periodi di pausa fino a 20 giorni e 30 giorni nei casi in cui l’assunzione a termine avvenga nell’ambito di un processo organizzativo determinato dall’avvio di una nuova attività, dal lancio di un prodotto o di un servizio innovativo, dal rinnovo o dalla proroga di una commessa consistente o per le altre ragioni legate alla produttività.