Si chiama ‘Youth Guarantee‘, letteralmente ‘Garanzia Giovani’, ed è la nuova proposta attiva della Commissione Europea per garantire in tutti i suoi Paesi membri un più facile inserimento nel mondo del lavoro di quella fascia più disagiata, tra i 15 i e 24 anni che in tutta l’Unione Europea fa registrare elevati tassi di disoccupazione.
Un provvedimento che è ancora agli studi ma sta per essere approvato e che segue quanto avviene già con successo nei Paesi del Nord Europa in materia di orientamento e inserimento dei giovani una volta terminato il loro regolare percorso di studi, attraverso un tirocinio oppure una prima reale proposta di lavoro. In pratica dovranno passare al massimo quattro mesi tra la fine degli studi e un primo impiego, anche solo con uno stage.
Nelle nazioni prese come esempio, ossia la Svezia ma anche Danimarca e Finlandia, giocano un ruolo essenziale i Servizi pubblici per l’impiego che ad esempio in Finlandia sono obbligati al massimo entro tre mesi dall’iscrizione di un giovane sul registro dei disoccupati a cercare insieme a lui un piano di lavoro e trovare un possibile sbocco occupazionale. Stesso discorso e tempistiche in Svezia dove in più sono previsti inserimenti in tirocini, apprendistato, ma anche finanziamenti pubblici delle start up.
Al momento comunque lo Youth Guarantee non sarebbe un obbligo giuridico per gli stati membri ma solo un’indicazione. In ogni caso prevederebbe costi pari a 21 miliardi di euro a fronte degli oltre 150 che costa oggi mantenere i giovani senza lavoro. E sarà finanziato con 6 miliardi, metà in arrivo direttamente dall’Ue e gli altri dal Fondo Sociale europeo, per il periodo 2014-2020 per sostenere le misure d’inserimento al lavoro per i giovani di tutte quelle regioni con la disoccupazione giovanile superiore al 25%.
Come in Italia, dove gli ultimi dati parlano di un allarmante 35,1% nella fascia 15-24 anni. Così già da inizio 2013 sono attivi fondi pari a 300 milioni per l’istruzione in Sicilia, Campania, Calabria, Puglia e Basilicata oltre a 452 milioni per la sola Sicilia più 100 milioni a favore del credito d’imposta per incentivare le imprese ad assumere giovani, per la promozione dell’apprendistato e della mobilità anche con i programmi di lavoro all’estero.