Qualunque sia il prossimo governo che reggerà il nostro Paese, l’urgenza primaria da risolvere sta nei posti di lavoro. Infatti gli ultimi dati Istat dimettano come tasso di disoccupazione giovanile, ossia nella fascia 15-24 anni a novembre è pari al 37,1%, un record assoluto dal gennaio 2004 e in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al mese precedente.
Il tasso di disoccupazione generale a novembre resta all’11,1%, lo stesso livello di ottobre e quindi ancora ai massimi da gennaio 2004. In particolare nella fascia suddetta, ossia 15-24 anni le persone in cerca di lavoro sono 641 mila e rappresentano il 10,6% della popolazione nella stessa fascia d’età. Mentre il numero di disoccupati è di 2 milioni 870 mila, in lieve calo (-2 mila) rispetto a ottobre ma solo per la componente femminile. Al contrario nel mese di novembre gli occupati sono 22 milioni 873 mila, in diminuzione dello 0,2% sia rispetto a ottobre (calo di 42 mila unità), sia su base annua, con una diminuzione di 37 mila unità.
Ma i dati italiani sono tristemente in linea con quelle dell’Eurozona. Infatti a novembre 2012 secondo i dati Eurostat il tasso di disoccupazione ha raggiunto l’11,8% (era dell’11,7% a ottobre), pari a 18,8 milioni di persone mentre nello stesso mese del 2011 i senza lavoro erano il 10,6%. Il che vuol dire che oltre 2 milioni di persone in più hanno perso il lavoro o non lo trovano. E il tasso di disoccupazione giovanile nell’Eurozona ha raggiunto il 24,4% (24,2% ad ottobre), pari a 3,788 milioni di persone. Rispetto ad un anno fa, quando era al 21,6%, ci sono 420mila giovani disoccupati in più.
In dodici mesi gli inoccupati sono aumentati in 18 degli stati membri della Ue, mentre sono calati in sette tra i quali la Germania (da 5,6% a 5,4%). Gli aumenti maggiori su base annuale sono in Grecia (dal 18,9% al 26,0% registrato da settembre 2011 a settembre 2012), Cipro (dal 9,5% al 14,0%), Spagna (dal 23,0% al 26,6%) e Portogallo (dal 14,1% al 16,3%).