In questo 2012 la Regione Abruzzo si è fatta notare spesso per progetti volti alla promozione e all’incentivazione del lavoro, in particolare per quello che riguarda giovani e disoccupati. E in questa linea s’inserisce la seconda edizione del progetto ‘La crescita è donna’. E’ finanziato con 3 milioni di euro e rientra nel programma del Piano operativo sostenuto del Fondo sociale europeo 2007/13.
Il Piano prevede interventi in favore dell’occupazione e della conciliazione tra la vita e il lavoro per le donne. Tre le line di intervento previste, ciascuna finanziata con un milione di euro.
La prima denominata ‘Più imprenditrici’ prevede incentivi per la creazione di nuove imprese con un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 25mila euro per le spese di avvio attività e di gestione. Le domande potranno essere presentate dalle maggiorenni, residenti in Abruzzo da almeno sei mesi. La seconda linea denominata ‘Più professioniste’ prevede incentivi alle imprese che attivano rapporti di consulenza in favore di giovani professioniste con età non superiore ai 40 anni e con residenza in Abruzzo. Infine c’è la linea denominata ‘Voucher Family’ che contempla un sostegno fino a 2mila euro alle donne con carichi familiari per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro finalizzati all’inserimento nel mercato del lavoro.
Come ha dichiarato Paolo Gatti, assessore regionale alle Politiche attive del lavoro, “puntiamo ancora sulle donne e lo facciamo attraverso un progetto che si è dimostrato un ottimo strumento per includere nel mondo lavorativo professioniste e nuove imprenditrici. Nella scorsa edizione abbiamo favorito la nascita di 44 imprese, consentito di attivare 466 consulenze professionali al femminile e dato un supporto alla conciliazione a 500 lavoratrici”. Il bando è rintracciabile all’indirizzo www.regione.abruzzo.it/fil/index.asp?modello=notiziaSing&servizio=LEE&stileDiv=sequence&msv=notizia169575&tom=169575
Tutto questo nei giorni in cui viene rilevato ancora una volta come ci sia scarsa partecipazione femminile al mondo del lavoro. Lo sottolinea l’Ocse in un rapporto che piazza l’Italia al terz’ultimo posto tra i 34 Paesi aderenti all’Organizzazione che raccoglie le principali economie industrializzate del pianeta, battuta soltanto da Turchia e Messico: la media italiani è del 51% mentre quella dei Paesi Ocse complessivamente è del 65%.