In Italia lo stage è uno strumento ancora poco diffuso e soprattutto sfruttato male, ma in compenso sono molti i neo laureati italiani che stanno finalmente imitando i loro colleghi stranieri dedicandosi a periodi di formazione all’estero.
E a loro, alla scoperta di nuove opportunità, è dedicato il nuovo ‘Manuale dello stage in Europa’, realizzato dall’Isfol, ossia l’Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale oggi al centro di polemiche per altre storie legate ai suoi collaboratori non contrattualizzati. Il testo parte dalla considerazione che lo stage serve e i numeri italiani sono ancora troppo bassi. Basti pensare che l’87% degli studenti olandesi ha almeno un decennio di esperienze contro il 22% degli studenti italiani.
Ma grazie a programmi europei come il Leonardo da Vinci o l’Erasmus Placement nel 2011 sono stati ben ottomila i giovani italiani che hanno partecipato ad uno stage all’estero. Così, per canalizzare ancora meglio risorse e soprattutto informazione è nato il Manuale: una guida pratica e semplice da consultare, che riporta 31 schede di Paesi nelle quali si forniscono indicazioni precise su come muoversi per cercare uno stage.
Prima di scegliere e partire è fondamentale informarsi sulle diverse opportunità e sulle fonti disponibili. Quindi sia con i programmi europei come Erasmus Placement e Leonardo da Vinci, ma anche con le organizzazioni internazionali, le associazioni studentesche internazionali, i siti web specializzati in Italia e nel resto del mondo. Ma bisogna arrivarci preparati non solo come formazione bensì anche come lettera di presentazione nello stile del Paese scelto e dell’azienda preferita, presentando l’Europass Curriculum Vitae corredato di certificati (anche linguistici), diplomi e quant’altro possa servire, giusto per non farsi trovare impreparati
Inoltre le schede sono state arricchite con nuove informazioni sia sulle caratteristiche e le tipologie dei diversi tipi di stage offerti, sia sui possibili contatti a cui rivolgersi con riguardo particolare per le aziende e le associazioni che le rappresentano. Inoltre sono riportate le testimonianze di giovani italiani che hanno fatto un tirocinio in Europa ed è stata introdotta una nuova sezione dedicata alle imprese italiane presenti in ciascun Paese esaminato, soluzione ideale per poi essere presi maggiormente in considerazione una volta tornati in Italia.