Da una parte ci sono i dati Istat di novembre che confermano come la disoccupazione giovanile sia vicina al 36%. Ma dall’altra c’è anche la conferma di come ci siano ancora ben 65mila i posti di lavoro vacanti in Italia per mancanza di candidati, nonostante la crisi.
Sono i dati che derivano dall’analisi annuale del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere in collaborazione con il ministero del Lavoro e attestano come ancora ci siano posti liberi e che non trovano candidati soprattutto in settori come quelli degli ingegneri, esperti in informatica e progettisti meccanici. Infatti su oltre 406mila assunzioni non stagionali previste dalle imprese dell’industria e dei servizi, il 16,1% sono quelle per le quali le imprese segnalano difficoltà di reperimento.
Un dato reale che sembra un paradosso, perché uno dei motivi fondamentali per questa mancanza di ‘vocazioni’ è la comunicazione non sempre chiara tra il mondo delle imprese e quello del lavoro giovanile che non sempre trovano le vie giuste per incontrarsi. Un blocco che nel 2012 ha interessati soprattutto i laureati. Infatti dei 59mila circa che le imprese intendono assumere nel 2012 con un contratto non stagionale, uno su 5 è considerato introvabile (ossia 12mila unità). Rispetto allo scorso anno la quota della difficoltà di reperimento è calata di 6 punti percentuali, ma è un dato dovuto anche alla riduzione complessiva delle offerte.
E allora vediamoli questi professionisti, anche in erba, che non si trovano. In Lombardia ad esempio nove progettisti informatici su dieci sono difficili da trovare mentre nel Lazio le imprese non riescono ad assumere termoidraulici e in Trentino Alto Adige c’è soprattutto carenza di camerieri non stagionali. Inoltre mancano revisori contabili e ricercatori chimici, oltre ai farmacisti.
Quindi ben vengano i continui Job meeting che ormai molti atenei italiani, in collaborazione con le principali agenzie di lavoro, organizzano. Ma in effetti il problema resta anche quello di un mondo dell’educazione, università comprese, che non prepara a dovere al salto nel vuoto che arriverà dopo.