In un mondo ancora segnato dalla disparità lavorativa tra uomini e donne, un segnale positivo viene dal settore bancario. Durante la manifestazione “Donne, Banche e Sviluppo, l’Italia che cambia passo per crescere”, organizzata dall’ABI lo scorso 25 e 26 settembre, sono stati esposti i dati relativi all’occupazione femminile nel settore bancario ed il risultato sembra far ben sperare per il prossimo immediato futuro. I dati elaborati, infatti hanno evidenziato come l’Italia si stia pian piano avvicinando agli altri Paesi europei per quanto concerne la parità tra uomini e donne nell’occupazione nel settore bancario.
Secondo le statistiche presentate dall’ABI, tra il 2005 ed il 2010 l’aumento percentuale della presenza femminile è stato di circa un punto all’anno. Inoltre, più del 50% delle nuove assunzioni, operate dalle banche italiane, riguarda le donne e secondo le statistiche nel periodo ricompreso tra il 2015 ed il 2017, se il trend si manterrà costante, si raggiungerà la parità lavorativa.
Le donne italiane hanno dimostrato di resistere alla crisi decisamente meglio degli uomini. Se, infatti, nel 2011 l’occupazione maschile è scesa ai livelli del 2004, quella femminile ha fatto registrare un aumento di 566.000 unità. Lo stesso trend appare confermato anche per quest’anno, considerato che nei primo due trimestri, a fronte di una ulteriore contrazione dell’occupazione maschile pari all’1,3% si è registrato un pari aumento nell’occupazione femminile.
Dati alla mano, quindi, la vera scommessa per uscire dalla crisi si chiama donna. Ma scommettere sulle donne non significa solo dare loro maggiore spazio ma soprattutto investire in servizi di cura e conciliazione che risultano determinanti per migliorare le condizioni di accesso e di permanenza delle donne sul mercato del lavoro.