Incentivare il lavoro, soprattutto l’occupazione giovanile. E’ nei programmi del governo Monti sin dall’inizio, finalmente sembra che si possa muovere qualcosa, come nel campo della ‘green economy’ che grazie alle agevolazioni per le imprese proposte dal ministro per l’Ambiente, Corrado Clini, potrebbero veder crescere l’occupazione di almeno 60mila lavoratori under 35 in breve tempo.
Merito di un incentivo fiscale specifico, ossia un credito di imposta pari al 40% dei costi salariali a carico dell’impresa per singolo addetto, che verrebbe concesso alle aziende per l’assunzione a tempo indeterminato, soprattutto di giovani sotto i 28 anni, per i quali è destinata una riserva speciale del 30%.
A beneficiarne potrebbero quindi essere le imprese che operano in diversi campi come ricerca, sviluppo e produzione di biocarburanti di seconda e terza generazione, protezione del territorio, prevenzione del rischio idrogeologico e sismico, ricerca, sviluppo e produzione di tecnologie innovative nel solare fotovoltaico, solare a concentrazione, solare termodinamico e geotermia. Tutte le aziende dovranno dimostrare di essere crescite nel numero di dipendenti con contratto a tempo indeterminato rispetto alla media totale degli ultimi 12 mesi.
Il governo destinerà per questi incentivi 360 milioni di euro ogni anno dal 2013 al 2015, che sicuramente comporterebbero un saldo negativo nel primo anno ma verrebbero abbondantemente compensati in quelli successivi anche per l’impatto positivo che avrebbero sulla nostra economia, che nel settore delle rinnovabili sta crescendo molto.
Come ha spiegato Clini “questa misura deve essere un volano per muovere maggiori investimenti, maggiori misure di supporto pubblico, così come avvenuto per l’applicazione del 55% nel settore degli interventi per l’efficienza energetica degli edifici”. E il provvedimento è stato accolto favorevolmente dai sindacati, come la Cgil che per bocca di Enrico Panini l’ha commentato così: “Gli gli interventi sull’ambiente sono gli unici in grado di indicare una via qualitativamente significativa per evitare i disastri del passato, coniugare un forte allargamento della base occupazionale con un miglioramento delle gravissime condizioni nelle quali versa il nostro territorio in materia di mancati interventi ambientali, come purtroppo le cronache non mancano ogni giorno di ricordarci”.