E’ uno dei pochi strumenti veramente efficaci nel mondo del lavoro e infatti sta per sparire.
Parliamo dei voucher che pagano le prestazioni occasionali e che con il nuovo Disegno di Legge presentato per la riforma complessiva del mondo del lavoro saranno decisamente ridimensionati. Così le associazioni di categoria, in particolare quelle legate al mondo dell’agricoltura, scendono in piazza per difenderli.
Sostanzialmente in una prima fase di elaborazione del testo di riforma il loro utilizzo era stato esteso a tutti i lavoratori, indipendentemente dall’età, non solo come succedeva in precedenza a studenti, cassintegrati, pensionati o casalinghe come era previsto dalla norma del 2008. Ovviamente i sindacati dei lavoratori agricoli avevano messo in piedi proteste e manifestazioni, tanto da indurre il governo a modificare il testo in maniera più restrittiva.
Nell’ultima stesura infatti i voucher potranno essere utilizzati soltanto da aziende con fatturato inferiore a 7mila euro, ma sono anche previsti un massimo di 10 euro come valore per ogni ora di prestazione e il divieto di impiegare lavoratori assunti nell’anno precedente come operai agricoli. Barriere decisamente importanti, che di fatti impedirebbero a molti datori di lavoro di assumere personale stagionale.
Come denuncia la Coldiretti, se passasse questo testo di fatto lo scopo per cui erano nati i voucher sarebbe cancellato, visto che sino ad oggi quasi la metà dei 25 milioni di ‘buono’ stanziati sono stati utilizzati proprio in campagna. “In un momento di difficoltà del Paese sarebbe un atto di responsabilità difendere uno strumento i cui maggiori utilizzatori sono proprio quelle regioni, Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, colpite dal sisma e che non meritano provvedimenti che potrebbero compromettere il futuro della propria agricoltura”.
Sostanzialmente si tratta di uno strumento capace di far emergere dal sommerso il lavoro nero, specialmente nella stagione estiva e autunnale, che sono quelle della maggiori raccolte in campagna, oltre che di rappresentare una fonte di reddito per molti giovani, in particolare studenti che possono così integrare le loro entrate. Ora la palla passa al ministro Fornero ma anche a quello dell’Agricoltura, Mario Catania.
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