Con la crisi di posti di lavoro, sempre più giovani italiani stanno riscoprendo la terra. Lo testimoniano gli ultimi dai Istat ripresi dalla Cia, che dicono come diversi laureati, specie in materie che interessano la campagna, siano disposti a reinventarsi agricoltori o ancora piccoli imprenditori nel settore.
Una piccola ma significativa rivoluzione, visto che rappresentano quasi il 35 per cento degli ‘under 40’ totale del comparto, un ricambio necessario per un settore che altrimenti rischierebbe di andare in crisi di ‘vocazioni’. In pratica i giovani non si limitano ad aprire posti nuovi come gli agriturismi ma vanno oltre, inventandosi vere e proprie fattorie didattiche dedicate anche alla formazione dei più piccoli, delle scuole.
In Italia infatti le amministrano il 4,7 per cento degli ‘under 40’ a fronte dell’1,2 per cento degli ‘over 40’. Inoltre è sempre più diffusa la cultura della vendita diretta, con il 22,6 per cento degli ‘under 40’ contro il 15 per cento degli ‘over’. E l’abbassamento dell’età media per chi lavori nel ramo agricoltura significa anche una maggiore cultura per l’ambiente con la ricerca di fonti alternative per la produzione di energia alternativa.
Un abbassamento generale dell’età per chi lavora in agricoltura significa avere agronomi dediti alla ricerca e alle tecnologie di avanguardia, ma anche biologi che puntano sulla qualità dei prodotti, ma anche esperti della comunicazione capaci di gestire il marketing e la promozione telematica dei prodotti, esperti in economia che amministrano l’azienda, o ancora dottori in farmacia che si dedicano alla fitoterapia e alla cosmesi naturale.
E sono in totale sono circa tremila i giovani che per combattere la crisi in particolare si sono dedicati alla pastorizia. Secondo la Coldiretti, si assiste “ad un impulso nell’attività con il 78% dei giovani che investe, anche nella crisi, sul miglioramento dei prodotti aziendali. La diffusa capacità di innovazione si concentra sulla qualità e sulla sicurezza del prodotto ma anche nella capacità di presidiare il mercato attraverso nuove formule commerciali come la vendita diretta del proprio prodotto”.
Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.