Sempre più stagisti in Italia, lo prevede anche la riforma del lavoro voluta dal nuovo governo. Ma è veramente questa la strada giusta, forse anche l’unica, per introdurre giovani e meno giovani nel mondo della professione con un futuro certo?
A leggere le interessanti statistiche pubblicate di recente da un sito ad hoc come ‘Repubblica degli stagisti’ non si direbbe, almeno non in questa fase della nostra Repubblica. Perché di tutti quelli che partecipano a stages formativi, solo il 12,3% alla fine viene assunto in un’impresa privata, mentre per tutti gli altri si tratta di un periodo formativo che rischia di rimanere fine a se stesso.
I dati raccolti dal sito online parlano chiaro: nel nostro Paese si organizzano almeno 500mila stage all’anno, due terzi dei quali aziende private e 150mila in enti pubblici, oltre a 60mila nelle associazioni e organizzazioni non profit.
La via del tirocinio al termine degli studi è scelta dal 56,8% dei laureati e da più di 130mila studenti universitari, con il 26% complessivo che è disponibile a spostarsi in un’altra città pur di avere un’opportunità. Ma il dato che colpisce di più e che dimostra tutti i limiti della realtà italiana è che nel 52,4% dei casi non è previsto alcun rimborso spese.
Le regioni più attive restano Lombardia e Lazio, con quest’ultima che ha la percentuale più elevata di assunzioni post-tirocinio. In particolare il totale degli stagisti è di 42mila, 28mila dei quali in imprese private, con una percentuale di assunzione che nell’impresa privata è pari al 18,2%. In Lombardia invece la cifra corrisponde a circa 90mila, 65mila nelle imprese private, con una percentuale di assunzione in azienda privata pari all’11,6%.
Scendendo nel dettaglio, almeno il 32% di chi decide di partecipare lo fa effettivamente alla ricerca di un lavoro mentre il 24% lo considera un modo per completare la propria formazione e il 19% lo prende come un periodo di orientamento. Ora vedremo se con la nuova riforma, che prevede l’obbligo di una durata massima degli stages, ma soprattutto la loro remunerazione e sanzioni per chi ne abusa potrà finalmente cambiare qualcosa.
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