Il reclutamento di personale online funziona ancora, anche se i numeri calano leggermente rispetto al passato. E’ la sintesi del ‘Monster Employment Index’, l’analisi mensile che la nota agenzia di collocamento effettua osservando milioni di offerte di lavoro pubblicate in Europa dai maggiori portali di ricerca del personale e siti di recruiting aziendale.
Il calo della domanda di personale negli ultimi dodici mesi è stato pari dell’1%, ma in compenso il mese di marzo è andato meglio rispetto a febbraio. Come fa sapere Monster Italia per voce del suo Country Manager, Nicola Rossi, “si registra una crescita nei settori formazione, ospitalità e tempo libero controbilanciata da una flessione nel settore bancario. Da un punto di vista dell’occupazione, la domanda di personale on line resta concentrata sulle opportunità per i profili di base, occasioni sempre disponibili per chi si appresta ad entrare nel mondo del lavoro”.
Andando ad analizzare i vari campi, troviamo una forte crescita per il settore educazione e formazione con un +11%, con alcune regioni che presentano grande richiesta come Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna. Vanno bene anche ospitalità e turismo, così come arte, spettacolo e sport, tutti settori con un +6%). Tra i settori dei servizi professionali, ricerca e sviluppo (con un calo dell’1%) si avvicina ai livelli di un anno fa, mentre cala fisiologicamente la richiesta nel settore It (-5%) e ingegneria (-3%).
In crollo totale invece sia quello delle Risorse Umane, che lamenta un calo del 15%, ma va anche peggio al settore Banca e Finanza che per il secondo mese consecutivo ha mostrato un secco calo con un 27% in meno. A marzo inoltre in assoluto si è registrata una buona crescita anno su anno nei servizi e negli operatori di vendita (+3%), mentre butta male per i manager che hanno fatto registrare una decrescita del 21%.
Tra le regioni che hanno mostrato più richiesta online c’è il Piemonte (+5%), in testa per il terzo mese di fila davanti ad Emilia Romagna (+4%) e Lombardia (+3%). Fanalino di coda invece la Sardegna (-14%).
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