La premessa è d’obbligo: nessuno di noi vuole dare false illusioni o fare promesse, perché mai come in questo momento il mondo del lavoro, per giovani o meno, si è trasformato in un’odissea. Ma dopo l’allarme lanciato l’altro giorno dalla Cgia di Mestre secondo la quale mancano almeno 42mila lavoratori, arriva quello di Confartigianato secondo la quale in molte regioni italiane si fatica a trovare figure professionali adeguate.
I dati sono ricavati dalle imprese che fanno parte del Sistema Excelsior, messo in piedi da Ministero del Lavoro e Unioncamere. E secondo loro ci sono professioni in crisi per mancanza di ‘vocazioni’: in primis quella dei pavimentatori e posatori di rivestimenti, che vede più di un quarto delle 1.090 assunzioni previste nel 2012 rese impossibili dalla scarsità di operatori validi.
Ma va male anche nel settore dei montatori di carpenteria metallica con il 18,8% delle oltre 5mila assunzioni previste che sono senza candidati. E non stanno meglio altre categorie come camerieri e simili con il 18,5% delle 22.460 assunzioni previste senza candidati, meccanici, riparatori e manutentori di automobili e assimilati con mancanza del 17,3% delle 6.890 per le assunzioni previste, gli attrezzisti di macchine utensili con il 16% delle 3.380 assunzioni previste, i sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai con il 14,4% delle 2.840 assunzioni previste.
Inoltre c’è scarsità di lavoratori nei campi dei fabbri, operatori di presse per forgiare, carpentieri e falegnami nell’edilizia, addetti a macchinari industriali per confezioni di abbigliamento in stoffa e affini, meccanici e montatori di apparecchi termici, idraulici di condizionamento. Tutti settori che prevedono dalle 1.800 assunzioni in su nell’anno in corso.
Le cause? Secondo Confartigianato è soprattutto un problema di cultura, ossia della mancanza di una reale formazione pratica nelle scuole italiane. Perché il materiale umano sarebbe sufficiente, ma non è sufficientemente formato per poter entrare nel mondo del lavoro semplicemente con un breve periodo di praticantato. E soprattutto i giovani italiani ormai non puntano più sui lavori manuali preferendo quelli dell’intelletto.
Ecco perché la prossima riforma dell’apprendistato potrebbe tornare utile. Como sottolinea
l’Ufficio studi di Confartigianato gli imprenditori artigiani ogni anno dedicano almeno 103 milioni di ore, investendo 1,8 miliardi, per formare i nuovi assunti ma anche per promuovere iniziative in collaborazione con le scuole per far conoscere le opportunità offerte dall’artigianato.
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