C’è un settore occupazionale che negli ultimi mesi non ha affatto sentito il peso della crisi e, anzi, ha aumentato il numero dei suoi lavoratori. E’ quello delle vendite dirette, che suona molto più familiare con il nome di ‘porta a porta’.
Sono cresciuti gli impiegati così come il fatturato, caso quasi unico in un quadro generale preoccupante.
A testimoniarlo sono le due associazioni di settore, ossia Univendita e Avedisco, che prlano di una lunga scia positiva, con buone proiezioni anche sul futuro. Avedisco infatti, raccolti i dati dei suoi 29 associati, ha tracciato un quadro quasi idilliaco del 2011: c’è stato un aumento di vendite cresciuto del 5% nei primi nove mesi dell’anno passato rispetto a quello precedente e gli incaricati delle vendite sono cresciuti del 7%.
Cifre sostanzialmente confermate anche da Univendita che parla di un trend positivo anno dopo anno di almeno il 4-5% rispetto sempre a quello precedente. I motivi? Innanzitutto per vendere prodotti casa per casa serve una formazione data direttamente dall’azienda e poco più, oltre che personalità e buona dialettica. Ecco perché chi non trovi uno sbocco lavorativo in altri settori si butta su questo, con possibilità elevate di poter entrare.
Ovviamente più sono gli agenti, più si moltiplicano i contatti e con essi cresce il fatturato. Altrettanto ovviamente però evidentemente la qualità dei prodotti proposti dai venditori è aumentata, visto che attualmente c’è anche la possibilità di acquisti via internet, che risparmiano la presenza di un intermediario come il venditore. In ogni caso al giorno d’oggi sono sempre più preparati, pronti a fornire i consigli giusti, come dai bravi padri di famiglia, riuscendo così a coinvolgere il potenziale cliente.
Il venditore tipo è soprattutto donna: secondo le stime quasi l’80% di loro infatti appartengono al gentil sesso, anche perché probabilmente è più facile conciliare questo tipo di impegno con la gestione di una casa. L’età invece è un fattore trasversale, perché si trovano sia ventenni al primo impiego che persone molto più mature, che magari hanno perso il lavoro e non riescono a riqualificarsi. I giovani sono soprattutto al Sud Italia mentre al Centro-Nord cresce la percentuale degli ultra cinquantenni. In ogni caso è un lavoro per tutti.
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