I posti di lavoro? Si cercano all’estero, nessun dubbio. Perché sono sempre più gli italiani disposti a spostarsi per avere un impiego se non ideale almeno confacente alle loro caratteristiche e soprattutto che li gratifichi economicamente.
Lo attestano i risultati del ‘Work Monitor Randstad’, giunto alla sua quarta edizione. Si tratta di un’analisi comparativa sull’andamento del mercato del lavoro che la multinazionale olandese ha portato avanti nel quarto trimestre 2011 in ben 29 Paesi europei. Come peraltro ampiamente atteso, la soddisfazione lavorativa degli italiani è al minimo storico.
Stipendi bassi e soprattutto mancanza di prospettive spingono quindi a cercare sempre di più il lavoro in Paesi ritenuti più soddisfacenti: il 53% degli intervistati, infatti, sarebbe disposto a trasferirsi se guadagnasse di più, mentre il 32% non avrebbe problemi ad emigrare a parità di salario per un lavoro maggiormente in linea con le proprie aspettative.
Dati che confermano quanto emerso anche precedentemente, ma con una differenza sostanziale: se soltanto sei mesi fa gli italiani si tenevano sul generico, ipotizzando in un futuro che molti nel nostro Paese sarebbero stati disposti a varcare i confini, ora la disponibilità è data dai singoli soggetti in prima persona.
Ecco altri dati importanti che sono usciti dal sondaggio: solo il 23% dei lavoratori italiani dichiara di essere soddisfatto della propria retribuzione, mentre in Germania la percentuale dei lavoratori soddisfatti sale al 42%. Invece i lavoratori italiani del settore privato sperano di placare la loro poca soddisfazione economica con un supplemento di stipendio concreto: il 56% nutre un’aspettativa di un bonus a fine anno, il 54% spera in un aumento di stipendio, il 65% ha un’aspettativa per un maggior reddito disponibile nel 2012 e il 61% si aspetta invece miglioramento dei benefit per il 2012. Discorso diverso per i dipendenti pubblici, che hanno stipendi bloccati da tempo.
Così commenta i risultati Marco Ceresa, ad di Randstad Italia: “La quarta edizione del Work Monitor sottolinea ancora un atteggiamento fiducioso verso il 2012. Più coerente e vicina al clima attuale post-manovra è la consapevolezza della problematicità della situazione finanziaria da parte dei lavoratori italiani che rimangono, comunque, caratterizzati da una certa ambizione, intesa anche come volontà di migliorarsi misurandosi con nuove responsabilità e mansioni e disponibili a considerare l’opzione del trasferimento all’estero”.
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