Chi sotto l’albero, chiudendo questo 2011 di sacrifici, si aspetti un anno nuovo fatto di inedite prospettive di lavoro per il momento dovrà accantonare l’idea. Lo testimoniano le principali agenzie per il lavoro che, almeno per i primi mesi del 2012 prevedono una situazione ristagnante o addirittura un recesso rispetto a quella attuale.
La pensa così ad esempio Manpower che ha pubblicato da poco quelle che sono previsioni almeno per il primo trimestre del prossimo anno soprattutto per quello che riguarda le assunzioni delle principali aziende italiane. In generale il calo dovrebbe essere pari almeno all’8 per cento, visto che tra il migliaio di imprese interpellate solo il 5% ha in progetto di incrementare l’organico, a fronte di un 13% che sicuramente lo diminuirà e di un 82% che non effettuerà cambi sostanziali.
Paradossalmente si tratta di un dato migliore rispetto all’ultimo trimestre del 2011, quando il calo delle assunzioni è stato pari all’11%, ma comunque nettamente inferiore ai primi tre mesi del 2011 quando invece era previsto un lieve aumento degli occupati, pari almeno al 2% con prospettive destinate anche a crescere durante la stagione.
L’ufficio di Manpower che si occupa di monitorare il campo delle assunzioni ha fatto anche il punto a seconda delle zone territoriali italiane: se il Sud e le Isole come al solito spiccano per la mancanza di occasioni, con un ulteriore calo nelle assunzioni previsto almeno nel 12% da qui a marzo, anche se gli ultimi tre mesi del 2011 era stato addirittura del 21%, non meglio si sta nel ricco Nord: ad Ovest la diminuzione nell’offerta è pari al 6%, mentre è leggermente inferiore e si attesta al 5% ad Est. Tutto sommato respira il Centro Italia con un saldo negativo del 4%.
Analizzando i comparti produttivi principali, saranno tutti in calo: il settore minerario prevede addirittura un crollo pari al 18%, seguito dal dipartimento pubblico e sociale con l’11% e quello legato al turismo con il 9%. Leggermente meglio i trasporti che invece sono destinati a crescere nel comparto totale annuo ma saranno ancora in calo del 6 e 3%. L’unico settore che possa garantire assunzioni è quello legato all’Itc che resta una delle eccellenze italiane.
Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.